Presentiamoci…

Eccolo…

Il primo passo è stato fatto… e adesso che ci troviamo in cammino sullo stesso sentiero proviamo a fare un pezzo di strada insieme

Ognuno di noi ha esperienze pregresse diverse, una vita quotidiana diversa, un futuro diverso… ma c’è un filo conduttore su quel che ci accomuna di fondo: il presente.

Di fronte alla semplicità del comprendere il sentiero del Dharma… di fronte alla complessità della sua applicazione nella vita quotidiana, verso se stessi ma soprattutto quando interagiamo con “gli altri”, sapere che esistono dei “Buoni Amici” che condividono questo sentiero può essere di grande supporto.

Per iniziare con questa conoscenza reciproca -anche se qui è virtuale, ma fisica quando ci si incontra al Monastero- la cosa migliore è “presentarci”, ognuno per ciò che è nella vita quotidiana, riassunto di quelle esperienze passate che possono essere esempi di vita e spunti di riflessione da condividere. Poche righe, quelle che riteniamo fondamentali per farci conoscere al minimo… il resto verrà da solo camminando gli uni accanto agli altri.

Senza remore… presentiamoci… così come si farebbe sedendoci su una panchina del monastero accanto a colui che riteniamo possa essere un “buon amico”… basterà scegliere “commenti” riportato qui sotto la mia firma…

 Ogni bene, Sudhammo

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49 risposte a Presentiamoci…

  1. Pigi scrive:

    Non ho un commento da fare,ma voglio solo fare un ringraziamento di cuore!!Grazie di esistere!! Non passa giorno che non vengo qui a leggere o ad ascoltare gli insegnamenti di Ajhan Champalo….è come aver trovato uno scopo.
    A presto!!
    Con affetto
    Pigi

  2. Nimmala scrive:

    Ciao Pigi, tutti quanti abbiamo intrapreso la ricerca spirituale da soli per poi trovare un amico, una situazione, una causa che ci ha fatto incontrare la spiritualita’. Qualsiasi eta’ sia, quella che ci conduce al risveglio, e’ quella che doveva essere. Il tempo e’ davvero relativo. Non c’e fretta di comprendere ma consapevolezza di essere presenti in questo momento. Amore incondizionato, elaborarazione dei conflitti personali e perdono, accettando, cercando di non respingere i nostri pensieri, dando il benvenuto a questo nuovo modo di pensare come io lo do a te.
    Con metta
    Bianca nimmala

  3. Sudhammo scrive:

    BENVENUTA…
    ==========

    gentile pigi,
    benvenuta su questa panchina, dove si parla di dhamma, l’insegnamento lasciatoci dal buddha.
    il sangha è utile, ma troppe volte diventa impraticabile per tutte le motivazioni che hai ben elencato anche tu.
    la pratica personale è la via migliore, anche xkè è il “vero nocciolo” dell’insegnamento.
    ognuno deve fare la sua propria esperienza.
    costanza e determinazione: mi sembra che non ti manchino.
    questo sito e tutti gli altri che potrai trovare nella sezione del link ti saranno certamente utili.
    questo sito nasce come un “blog”, dove le persone che praticano sul sentiero del dhamma possono scambiarsi esperienze… più o meno avanzate… più o meno da principiante.
    hai avuto una ottima idea di presentarti e raccontarci le tue esperienze.
    spero che sugli altri blog potrai trovare argomenti adeguati alle tue esperienze di dhamma in relazione alla vita quotidiana.

    ogni bene, osvaldo sudhammo

  4. Pigi scrive:

    Un saluto a tutti i nuovi amici!Spero un giorno di conoscervi personalmente.
    L’aver conosciuto voi e questo sito,mi riempie di gioia,ho finalmente chi mi sta prendendo per mano e mi guida verso un percorso che cercavo chissà da quanto tempo, ma che da due anni sto cercando di seguire da sola,durante questo periodo ho frequentato un gruppo di poche persone facenti parte di un’altro modo di vedere il Buddismo,ma non mi sono trovata bene,forse non ero pronta. Ho lasciato il piccolo gruppo “Nam myo renghe kio”ed ho iniziato a meditare nella mia abitazione da sola e a leggere qualche libro sul Buddha,ma con un pò di amarezza,a causa della mia ignoranza al riguardo,ignoranza della conoscenza del Dhamma e di quasi tutto il resto.
    Io sono di Grottammare nelle Marche e ho ormai un’età,ho 55 anni,un figlo di 36 e un rapporto molto difficile con lui,non ho mai seguito prima nessun’altra religione,solo ora mi sono fermata a pensare,e solo 2 giorni fà ho trovato il vostro meraviglioso sito,vorrei dirvi tante altre cose…ma non voglio diventare noiosa.Ora vi saluto e auguro a tutti un Grande Bene!
    Grazie di esistere!
    Pigi

  5. Sudhammo scrive:

    dear MMA,
    I did all alone, and manage too.
    thank you for your appreciation: I take care for layout, pictures and articles proposed.
    we are three authors: each one is free to write what he likes, in dhamma buddhism teaching.
    go ahead… and good luck for your website.
    my best regards, osvaldo sudhammo

  6. MMA scrive:

    I love your blog.. very nice colors & theme.
    Did you create this website yourself or did you hire someone to do
    it for you? Plz reply as I’m looking to create my own blog and would like to find out where u got this from. appreciate it

  7. Nimmala scrive:

    Ciao Andreina, credo che qualcuno? Si mi abbia detto che il nome dharmico si puo’ richiedere ad un monaco quando si pratica il Dharma in modo sentito, rispettando i Cinque Precetti, e la Presa dei Rifugi, Buddha, Dhamma, Sangha. Il significato di Nimmala, l’abate del monastero Santacittarama, Ajahn Chandapalo mi ha detto essere, pura, pulita, senza macchia. Ora che l’ho ricevuto in dono, dovro’ essere piu’ che mai all’altezza di portare questo nome. Ma trascorso appena un giorno ti confesso che sta avendo un effetto su di me. Come un valore aggiunto alla mia pratica.
    Ricorda Andreina, “Qualcuno”
    Con metta
    Bianca Nimmala

  8. Andreina scrive:

    Quindi se ho ben capito Bianca e’ diventata Nimmala.
    E Nimmala e’ un nome darmico.
    Che cosa e’ un nome darmico e che cosa significa Nimmala?
    Il tuo sorriso infonde fiducia.
    🙂 Andreina 🙂

  9. Nimmala scrive:

    Salve a tutti amici, mi ripresento a voi con il nome dharmico di Nimmala, donatomi ieri al monastero in occasione della celebrazione di Asalha Puja, da Ajahn Chandapalo, che ringrazio ancora. Ma all’origine di questo dono si cela la penna del mio amico Sudhammo, che lo ha fortemente voluto per me. Ho trascorso una giornata gioiosa e il tempo e’ volato. Porto nel mio cuore tutti quanti erano presenti ieri, e in particolare un affettuoso abbraccio ad Isabelle, Sudhammo, Jayamano e alla piccola Sofia, (mia figlia) che ha accompagnato la sua mamma durante questa giornata.
    Con Metta
    Bianca Nimmala

  10. Sudhammo scrive:

    UN PIACERE… UN ONORE…
    ===========================

    Mario Thanavaro scrive:
    7 luglio 2012 alle 18:42

    è un onore e un immenso piacere sedersi accanto al maestro mario thanavaro su questa panchina virtuale…
    è un piacere… sia come persona squisita che ho avuto il piacere rincontrare dopo lungo tempo, sia come ex monaco theravada che potrà portare la sua esperienza e le sue opinioni nei dialoghi che si svilupperanno su questa panchina.

    benvenuto maestro mario thanavaro…

    ogni bene, osvaldo sudhammo

  11. Mario Thanavaro scrive:

    Care Amiche e Amici della panchina del monastero c’è una frase in lingua Pali che trovo di grande ispirazione: “Sabba danam, Dhamma danam jinati” – “Di tutti i doni, il dono del Dhamma è il più alto”. Nel buddismo, sia “la generosità” e, più in generale, “dare” sono chiamati ” dana “(in pali). E’ con gratitudine che ricordo i tanti insegnamenti ricevuti dai miei Maestri/e di Dhamma negli anni. E’ con questo spirito di gratuità che mi unisco a voi nella condivisione delle mie esperienze sul sentiero.
    La generosità è uno dei tre elementi del percorso della pratica così come formulata dal Buddha. Questo percorso di pratica consiste in: dana (generosità), sīla (moralità) e bhavana (meditazione) che comprende samadhi (concentrazione) e panna (si legge pagna, saggezza). Rispetto alla generosità condivido con voi un insegnamento ricevuto dal mio Maestro di Buddhismo mahayana cinese il venerabile Husan Hua il quale dice:

    “La generosità cura l’avidità, se non riesci a “lasciare andare”, pratica la generosità. Solo attraverso la generosità puoi guadagnare. Se non si dà, non si può ottenere nulla. Dare e ricevere: Devi dare per ricevere. Si possono dare beni materiali, il Dharma, e il coraggio.
    1. Dare beni materiali significa dare denaro, beni e risorse tra cui la condivisione della ricchezza della tua fortuna, benedizioni e virtù. Quando si dà si dovrebbe svuotare i tre aspetti di dare: non c’è donatore, nessun ricevitore, e nulla di ciò che è dato o ricevuto.
    2. Dare il Dharma significa conferire il Buddha Dharma agli esseri viventi parlando del Dharma per aiutare coloro che hanno ‘fame e sete’ di questo.
    3. Dare il coraggio significa che quando gli esseri viventi hanno paura, li conforti e li aiuti a non avere paura. Ti schieri a loro difesa senza paura per la loro protezione e sostenendoli”.

  12. Sudhammo scrive:

    aspettiamo con ansia delle foto…
    ogni bene, sudhammo

  13. bianca scrive:

    Capodanno Buddhista

    Come tu ben sai, caro Sudhammo, per il Songkran saro’ in Thailandia e portero’ con me un pensiero affettuoso per tutti voi. Trascorrete una giornata di serena consapevolezza al Santacittarama. Avremo modo di parlare di questo e scambiarci l’esperienza.
    Metta a tutti voi
    Bianca

  14. bianca scrive:

    Ciao Fajuz, un benvenuto anche da parte mia! Ci siamo appena incontrati con questo tuo gesto di unione e come scrive l’amico Sudhammo ogni volta che vorrai, virtualmente seduti su questa panchina e in futuro al monastero.
    Con Metta
    Bianca

  15. marcelloviv scrive:

    Un’altra goccia nel mare del Dhamma.
    Benvenuto fajuzi.

  16. Sudhammo scrive:

    @ fajuzi
    ==============
    a meta’ aprile x il Capodanno Buddhista…
    ogni giorno qui sulla panchina virtuale…

    ogni bene, sudhammo

  17. fajuzi scrive:

    Un saluto a tutti, sono Fabrizio di Formia, ho 52 anni, spero di incontrarvi al monastero qualche volta. Ciao!

  18. Sudhammo scrive:

    FUORI CONTRATTO
    ====================================
    valdo scrive: ” … mi ha fato spalare la neve e poi non è venuto alla meditazione … ”

    era previsto nel contratto?
    😉
    ogni bene, sudhammo

  19. marcelloviv scrive:

    Un caldo benvenuto all’amico Valdo. Per fortuna mi ha perdonato per l’assenza all’ appuntamento settimanale in seno al Sangha.
    P.S. spero che il rischio di chiusura della “panchina” sia rientrato; le pagine si susseguono con ritmo giornaliero quindi spero bene…
    Con affetto
    Marcello

  20. Valdo scrive:

    Vivo ad Albinea, reggio emilia. Sono contento di trovare qui, e ritrovare, vecchi e nuovo compagni di pratica. Più strumenti abbiamo per condividere e incoraggiarci a vicenda meglio è.
    Un saluto particolare a Marcello, (compagno di sangha ) che ieri sera mi ha fato spalare la neve e poi non è venuto alla meditazione, ma lo perdono. 🙂

    valdo

  21. Claudio2 scrive:

    ciao,
    è qualche anno che quando posso passo qualche giorno di sereno raccoglimento in quel monastero, pratico la via del Dhamma da qualche anno , mi sono accostato alla tradizione teravada, anche se non mi piace identificarmi in una “categoria”,per puro caso girando nel web ho trovato un discorso di qualche monaco che mi ha condotto al sito del monastero, nel quotidiano faccio l’infermiere sono di poche parole mma di molte domande…eh!eh! , unsaluto a tutti voi claudio

  22. Sudhammo scrive:

    bianca scrive: ” … le proliferazioni mentali, papanca … come sono vissute e temporaneamente messe a tacere … Tra gli inquinanti kilesa … ”
    ________________________________________
    vorrei scrivere un commento alle tue parole, ma le scriverò sul blog dedicato alla sofferenza… lo vedo più pertinente…
    ogni bene, sudhammo

  23. Sudhammo scrive:

    binca scrive: ” … tu abbia dovuto decidere di non pubblicare qualche commento per proteggere appunto lo spazio … ”
    ______________________________________________________
    no, ancora non siamo ai commenti, ma alla tentata iscrizione di qualche giocherellone… che come nome utente ha inserito questo: “iasudfisoudf”.
    ovviamente voleva fare i test del software che gestisce le iscrizioni, senza sapere che c’è il controllo di tutto l’ambiente…
    ma prima o poi mi aspetto anche di -mio malgrado- fare un controllo anche sui commenti… dovendone non ammetterli nei “pubblicati”.
    ma questo sarà un mio problema… in difesa del sito e di tutti voi.
    ogni bene, sudhammo

  24. bianca scrive:

    Ciao Sudhammo e a voi cari amici.
    Marcello in poche righe ha citato ed espresso l’essenza e il perche’ questo luogo, gli amici della panchina sia stato creato dall’amico Sudhammo.Un luogo nel quale io mi sento libera e certa di essere compresa, cio che ci unisce e’ la condivisione.
    Per alcuni puo’ essere difficile aprire il proprio cuore, si tende molto a preservarci. Personalmente preferisco sicuramente imparare oltre che dai testi da voi, ma ho l’esigenza di raccontarmi. Ognuno di noi ha una tempistica da rispettare come giusto essere rispettati vista l umilta’ e la gentilezza che si respira stando qua. Forse mi sbaglio ma dalle tue parole Sudhammo credo di capire tu abbia dovuto decidere di non pubblicare qualche commento per proteggere appunto lo spazio, avendo avuto a che fare davvero con qualche rompiscatole!
    Vorrei confrontarmi con voi su un argomento che mi confonde abbastanza, le proliferazioni mentali, papanca. Come sorgono stazionando nella mente, come sono vissute e temporaneamente messe a tacere per poi riproporsi. Tra gli inquinanti kilesa credo di ricordare, ignoranza, avversione, attaccamenti, la paura intesa come sofferenza per i piu puri e semplici sentimenti mi affligge. Riesco a lasciarla andare per me ma non riesco a lasciar andare quella altrui nonostante io provi ad applicarmi. E’ certamente un radicato aspetto del mio carattere.
    Spettatori di cio che accade nel mondo ogni giorno.
    Se qualcuno compie una cattiva azione soffre chi la subisce e chi l’ha compiuta, creando un ciclo di sofferenza senza fine.
    Mi sovracarico assorbendo cio che gli esseri umani provano attraversando stati d animo difficili anche se poi passano.
    Sento nel cuore la gratitudine e la fortuna per aver incontrato il sentiero e anche se pur lontanissima da intravedere l illuminazione almeno essere qui ora e parlare di quel che ritengo il Buddhismo il dono di una marcia in piu.
    Metta a tutti voi!!!
    Bianca.

  25. Sudhammo scrive:

    marcello scrive: ” … penso sia imprescindibile il contatto con altri praticanti. Il caldo rifugio in seno al Sangha non per isolarsi, bensì per condividere, mi ha cambiato la vita … ”
    ____________________________________________________________
    gentile marcello,
    hai fatto bingo! ciò che hai scritto è proprio l’esigenza che è sorse in me lo scorso ottobre, quando decisi di far nascere questo blog tra praticanti, proprio per avere quello scambio di esperienze, consigli e dialogo su temi e argomenti in qualche modo legati alla pratica della meditazione e del buddhismo in senso più ampio.
    in effetti ancora sto cercando di creare quello zoccolo di scritti e di cose che caratterizzano sia la pratica della meditazione che la pratica del buddhismo.
    infatti tra le persone iscritte a questo blog – e sono già un bel numero – ci sono dei princiapianti ma anche delle persone che hanno anni di pratica sulle spalle… o meglio nella mente…
    quindi sto cercando di fornire spunti ai principianti per iniziare la pratica seguendo i consigli che eminenti maestri e monaci hanno impartito… cercando poi di creare quel dialogo che si manifesterà mettendo in relazione “fatti della vita quotidiana” con la “pratica” teorica e pratica del buddhismo (scusate il gioco di parole, ma spero sia chiaro il concetto).
    ancora pochi commenti? forse… ma ognuno di noi deve sciogliersi, specie quando si inizia a parlare di argomenti che toccano la propria intimità profonda. c’era lo stesso problema quando frequentavo le serate da corrado pensa: invitava a porre domande per instaurare un dialogo… tutti zitti… poi qualcuno iniziava timidamente… e alla fine della serata il tempo non bastava più per dare seguito alle domande che arrivavano una dopo l’altra…
    ma, ripeto, questo è uno spazio “nostro”, “protetto” (perchè la censura che applico per evitare rompiscatole è forte), “disponibile”, “da sfruttare” ai nostri fini, per il nostro beneficio di crescita.
    ogni bene, sudhammo

  26. marcelloviv scrive:

    Ciao ragazzi.
    Mi chiamo Marcello, vivo e lavoro a Reggio Emilia, ho 52 anni, leggo di Buddhismo da almeno 15, tuttavia pratico con assiduità da un anno esatto.
    Ho avuto la fortuna di imbattermi in un meraviglioso Sangha qui nel reggiano; arrivo al punto, vorrei con queste poche parole solo portare una piccola testimonianza ed uno sprone: se prendere rifugio nel Buddha e nel Dhamma è importante, penso sia imprescindibile il contatto con altri praticanti. Il caldo rifugio in seno al Sangha non per isolarsi, bensì per condividere, mi ha cambiato la vita. In tale ottica, anche la lettura quotidiana di rubriche come la “panchina” e l’ottimo lavoro di Sudhammo possono tornare utili, venendo quasi a formare un Sangha telematico.
    Con Metta.

  27. Orlando scrive:

    Ciao a tutti,
    rispondo al nome di Orlando e volevo ringraziare per il lavoro di queste pagine, sembra proprio di stare seduti lì…
    A tutti una buona pratica

  28. Dharmadhara scrive:

    Vorrei lasciare un saluto affettuoso a tutti i membri di questo spazio nella speranza che assieme si possa, sempre meglio, aiutare le persone a trovare la loro giusta via.
    A presto!
    Marco

  29. bianca scrive:

    Perche’ in occidente si fa pesare la diversita’ e sicuramente se fossi rimasta a vivere in italia avrei fatto come te Sudhammo, non avrei opposto resistenza ad una scuola che comporta l’ora di religione e quant’altro, come le compagne di scuola fanno la comunione l’avrebbe fatta anche Sofia mia figlia. Ma gli emirati arabi come tu ben sai geograficamente sono in asia e mia figlia al posto dell ora di religione ha islamic studies, non ha compagne cristiane e non ha mai vissuto la diversita’ in questo senso!
    Quando prendiamo i sacramenti non siamo consapevoli e non ho voluto decidere al posto suo. Aiutata sicuramente dalla logistica e dal destino che mi ha dirottata in altre parti del mondo.
    Chissa, magari se fossi rimasta chi sarei oggi. Questo per dire che le circostanze, le situazioni danno una mano nel bene o nel male, sempre.
    Anche in questo commento pur avendo un background simile abbiamo potuto confrontare le differenze in cio’ che oggi e’ la nostra vita!

  30. Sudhammo scrive:

    bianca scrive: ” … Da mamma ti dico che … ”
    ______________________________________
    da padre, ti dico che non impongo -o non ho mai imposto- nessun tipo di educazione che avesse un carattere spiccatamente religioso.
    i miei figli sanno che sono buddhista, hanno ricevuto i sacramenti tipici che ricevono i bambini cristiani, non mi sono opposto per non farli sentire “diversi”.
    ho regalato loro il libro di ajahn sumedho che parla delle quattro nobili verità, spiegando loro che quanto il loro papà ha nella testa non è poi un concetto astruso della vita e del proprio sentire, ma il tentativo di mettere in pratica quanto contiene il libro.
    lo scorso anno, durante il thè al monastero santacittarama, con tan mahapanyo, dissi: “quando sarà vorrei che il mio epitaffio suonasse così: “c’ho provato…” “.
    ogni bene, sudhammo

  31. bianca scrive:

    Mi correggo, non parlo piu con loro di religione. A parte questo ci vogliamo bene e abbiamo rapporti profondi legati alla famiglia.
    Per loro cristianesimo, what else!
    Bianca.

  32. bianca scrive:

    Mi hai scossa profondamente, ho letto 3 volte prima di risponderti, aspettando l attenuarsi dei brividi sulla pelle.Opinioni distorte, mancanza di volonta’ nell’andare incontro ad un figlio e al prossimo.Anch’io non parlo piu’ con loro perche’ sento infondo infondo una compiacenza che non e’ condivisa ma solo apparentemente tollerata.
    Io li rispetto, perche’ quello hanno conosciuto e gli e’ stato inculcato, l’insegnamento per me e’ un’altra cosa, e’ cio che ti da l opportunita’ di confonderti prima apprendere poi decidere a cosa aspirare con coscenza che e’ data solo dal tempo. Molti, troppi guardano a noi ancora come ad una setta di eretici e non come a persone semplici che praticano restando fedeli ad un comportamento quotidiano volto solo al bene.
    Che sofferenza si, essere sempre sotto esame, per essere accettati!

    Da mamma ti dico che di comune accordo con mio marito abbiamo deciso di non dare i sacramenti a nostra figlia, parlando molto con lei e dandole liberta’ assoluta di decidere supportandola sempre di essere un giorno cio’ che vorra’. Capirai figlia di una Buddhista e di un ateo, nata in un paese musulmano?
    Metta Bianca.

  33. Sudhammo scrive:

    gentile bianca,
    hai letto quante ne ho dovute passare?
    con questi presupposti quando mi illuminerò? anzi, firse ho già fatto anche troppo… credo…
    ogni bene, sudhammo

  34. Sudhammo scrive:

    regali un libro ai miei genitori, in particolare a mia madre…
    il libro dell’estate… quando sotto l’ombrellone vuoi una lettura che ti rilassi, che ti dia quel qualche cosa che durante l’anno non riesci a cogliere xkè distratto da mille altri impegni.
    il libro riassume alcuni tra molti discorsi del dalai lama, con una ampia panoramica del buddhismo; ero quasi certo che avrebbero, quanto meno, compreso ciò che mi girava nella testa, non certo per vedere una loro virata…
    mi sono visto restituire il libro dopo due mesi: mia madre mi disse di aver letto solo una parte del primo capitolo e di averlo chiuso… e che quando era tornata dalla vacanza era andata a trovare un prete esorcista, chiedendogli di liberarmi dal possesso del diavolo. il prete disse a mia madre di distruggere il libro, e di evitare qualsiasi contatto con persone che si professavano diverse dal cattolicesimo. mia madre, dal quel momento, ebbe un cane nello stomaco, pensando che proprio uno dei figli era diventato buddhista. che sofferenza… la sua… ma anche la mia nel sentire tali giudizi errati e completamente gratuiti… e fuorvianti…
    presi il libro, lo lessi, ed è ancora presente nella mia piccola biblioteca personale. ne parlerò.
    da allora non parlo più con loro di buddhismo: non ne vale la pena.
    lo disse anche il buddha in un suo discorso che è meglio non dire nulla a chi non è pronto a ricevere discorsi simili.
    ogni bene, sudhammo

  35. bianca scrive:

    Come tu hai raccontato di tuo padre Sudhammo, scrivo anch’io in due righe la mia esperienza. Imiei genitori hanno accettato questa mia inversione di rotta riguardo il dogma nel quale ero cresciuta, mio padre e’ persino venuto una volta con me al monastero ammettendo il senso di pace respirato durante la giornata, leggendo pure alcuni dei miei libri.
    Mia madre molto distaccata mi liquido’ con un bel contenta te contenti tutti ma non manco’ di esternare al suo parroco che sua figlia aveva scelto questa cosa strana chiamata Buddhismo come guida per la propria spiritualita’. Le chiesi il perche’ ma capii che infondo per lei era necessario il benestare di un prete. si per lei, per la sua tranquillita’.
    Concludo con la tua frase, mi vergognavo, adesso va meglio.
    Difficile anche per me perche’ in cuor nostro sappiamo purche’ non sia un qualcosa da accettare non siamo accettati fino infondo. Si sta peggio quando non troviamo il coraggio di raccontarci, siamo tutto tranne che negativita’. Accettare ed esternare un desiderio interiore rende liberi.
    E da questo punto di vista oggi va meglio…
    Metta a tutti voi. Bianca.

  36. Sudhammo scrive:

    bianca scrive: ” … Penso che molti di voi siano frenati dalla timidezza, ma questo e’ un luogo senza presunzione e non giudicante … ”
    _______________________________________________
    si, è vero, le persone -in generale- sono molto timide e riservate quando devono mettere in comune delle esperienze strettamente personali come la scelta della religione. in più, bisogna mettere in gioco il fatto che il buddhismo non è la religione di stato, dove -anzi- la religione di stato tiene in strana considerazione le altre religioni, vedendole come avversarie invece di condividerne e apprezzarne lo sforzo di una vita alla ricerca del divino interiore.
    pensa che mio padre molto tempo fa mi disse: “avrei preferito che tu fossi stato ateo piuttosto che … ” neanche ebbe il coraggio di dire la parola “buddhista”. pazienza. che tristezza che mi fece in quel momento. ma capii che la sua educazione era da sempre stata verso la religione di stato: quindi seguiva semplicemente un’educazione, forse senza neanche troppo crederci. agli inizi il mio atteggiamento era come se fossi un carbonaro, quasi mi nascondevo, certamente mi vergognavo… adesso va meglio.
    rispetto alla “presentazione” e ai commenti/dialogo in genere, sono convinto che arriveranno sugli articoli che propongo, e spero che non degenerino, anche se in una certa quota parte l’ho messo in conto; ma confido nella “retta parola”…
    me ne sarei aspettati molti tra i “principianti”… ma forse come tali sono ancora più timidi: eppure dici bene quando scrivi che “non è un ambiente giudicante” anzi credo di averlo impostato proprio come un “aiuto” a chi è interessato alla coltivazione della pratica della meditazione e del buddhismo in genere. nessun giudizio… xkè non c’è nessun giudice sulla panchina del monastero.
    ogni bene, sudhammo

  37. bianca scrive:

    Caro Sudhammo e cari amici, mi rivolgo a voi per invitarvi con gentilezza a presentarvi. Siamo in tanti a condividere questo percorso spirituale. I livelli delle nostre esperienze e della conoscenza del Buddhismo, sono svariate e tutte molto utili per aiutarci e sostenerci a vicenda. Penso che molti di voi siano frenati dalla timidezza, ma questo e’ un luogo senza presunzione e non giudicante. Io vi aspetto, anche coloro che stanno valutando se iniziate a praticare, coloro che hanno dubbi o semplicemente a chi volesse formulare domande per pura curiosita’ sulla nostra religione.
    Auguro a tutti un sereno anno nuovo nel dhamma.
    Bianca!

  38. Roberto Luongo scrive:

    Caro Sudhammo,
    ti scrivo per salutarti e fare molti auguri al tuo blog.
    Mi presento: mi chiamo Roberto e sono profondamente interessato alla ricerca spirituale. Quando ero ragazzo ero un assiduo praticante cattolico, poi verso i 18-20 anni ho praticato meditazione yoga e da quasi 20 anni pratico meditazione vipassana all’interno della tradizione Theravada.
    Tra la meditazione yoga e la vipassana c’è stato un lungo periodo di non pratica. Ero preso da preoccupazioni e sfiducia per cui direi che quello è stato un periodo in cui ho praticato la fiducia nella “mondanità”.
    Successivamente, però, c’è stato un momento in cui ho dovuto frequentare per studio la sala di anatomia patologica, dove venivano dissezionati dei cadaveri.
    Quello è stato un momento molto forte della mia vita, che mi ha fatto perdere la fiducia nei valori “mondani” e mi ha fatto nascere un certo barlume di disincanto nei confronti delle lusinghe del mondo.
    Ripresi allora a frequentare la Chiesa che, pur con tanti aspetti con cui non ero in sintonia, costituiva l’unico gruppo di persone con cui condividevo molte aspirazioni.
    Il film di Bertolucci (Il piccolo Buddha) ebbe su di me un potere immenso: la ricerca di un dialogo profondo con il mistero, che era il mio desiderio più profondo, era condivisa da altre persone, da altre religioni, da altri mondi con cui volevo unirmi.
    Presi l’elenco telefonico, trovai il numero dell’Unione buddhista italiana e lasciai un messaggio alla loro segreteria telefonica. Dopo 10 giorni ebbi una loro chiamata che mi incoraggiò a partecipare a un incontro con Corrado Pensa all’A.Me.Co., a Roma. Iniziò una lunga avventura di studio, pratica a casa, pratica in azione, che continua tuttora (anche se da qualche mese non più con lui).
    Nel corso di questi anni, molto lentamente, ma con progressività e senza mai il desiderio di tornare indietro, ho percorso alcuni piccoli passi di apertura e di semplificazione, che hanno avuto in me il risultato di incoraggiarmi a percorrere ancor di più il sentiero.
    Questa estate ho partecipato a 2 incontri di studio e pratica con Ajahn Chandapalo. Lo stile suo e degli altri monaci – accogliente, tranquillo, rilassato – mi è subito piaciuto. Ora infatti sono in una fase in cui ho bisogno di avere una comunità ampia, non “stretta”, in cui possa ritrovare ogni tanto l’abbraccio caloroso ma dove possa anche sentirmi libero di essere presente e lontano allo stesso tempo.
    Fondamentalmente, infatti, sono un praticante “solitario”. Amo la pratica formale (una seduta al mattino e una seduta più breve la sera); amo la pratica informale a temi (metta, generosità, ascolto della parola dell’altro, dedicare le azioni, osservazione della paura, auto-perdono ecc); amo il volontariato verso gli altri praticanti.
    In questo periodo sto collaborando all’organizzazione di saddha.it e alla newsletter mensile, che comporta un lavoro di traduzione, contatti, e anche un po’ di informatica. In futuro ci sarà il corso online di Chandapalo, e ci sarà una rubrica con testimonianze di pratica relative alla lezione mensile.
    Questo blog, come appare a me, è uno spazio libero dove opinioni e testimonianze di pratica possono essere condivise in maniera più sciolta, in aggiunta a quelle di saddha.it, in cui saranno strutturate come dicevo sopra.
    Quindi auguri e abbracci. E restiamo in contatto!

  39. Sudhammo scrive:

    … aggiungendo e poi mi fermo…
    ho avuto la buona impressione di vivere dentro una società che ha l’insegnamento del buddha già dentro, già dalla nascita, già nella educazione di base… anche se ritengono, magari, che le 4 nobili verità sono antiquate… chissà… magari hanno ragione, mentre noi fatichiamo a comprenderle e -molto di più- a mettere in pratica…
    ogni bene, sudhammo

  40. Sudhammo scrive:

    Bianca scrive: ” … si tratti della ben nota pigrizia asiatica … ”
    _________________________________________________

    concordo con quanto scrivi, e aggiungerei che non si tratta solo di pigrizia asiatica, ma proprio di pigrizia “umana”. lo noto anche tra chi è attratto da questa filosofia/religione -che dir si voglia- attratto dal fatto che “posso crescere interiormente”, ma che poi negli atti pratici quotidiani si rimanda sempre ad un altro momento, xkè adesso ho questo da fare, xkè adesso devo andare, xkè… xkè…
    ma a parte questo ragionamento, devo dirti che anche io ho avuto la sensazione che i thai guardano alla loro religione come tu hai ben descritto: vedo molta ritualità e demandare ai monaci o al buddha stesso la soluzione delle preoccupazioni. un po’ come quando si esclama: “oh maddonnina mia aiutami tu…”.
    detto ciò, vorrei aggiungere un però: stando in thailandia, e avendo avtuo dei contatti con loro, anche se filtrati, anche se ero riconoscibile come turista, notavo, e mi piaceva, quel modo di fare “tranquillo” “sempre pacato”, quasi distaccato rispetto alla realtà, come se non li coinvolgesse, mentre l’atteggiamento verso gli altri è sempre stato molto gentile e cordiale. non è facile da trovare. basterebbe uscire in automobile per le strade di roma e godere di quella sana propotenza da farne scorta per lungo tempo. nel caos del traffico thailandese questo non l’ho mai riscontrato; eppure ce n’è di traffico, e anche caotico, ma mai prepotente, anzi di rispetto tutti verso tutti. poi sicuramente anche lì ci saranno i lazzaroni: fatto vero, xkè in uno degli hotel dove ho soggiornato c’era una conferenza internazionale sulla lotta al traffico della droga intorno al golden triangle…
    ogni bene, sudhammo

  41. bianca scrive:

    Se allora non ti ho annoiato vorrei condividere con te Sudhammo una riflessione. Secondo la mia esperienza posso dire che come occidentali ci applichiamo con umilta’, volonta’ per conoscere il Dhamma e trsformare gli insegnamenti in pratica, attenendoci in modo ligio e autentico perche’ non facendo parte della nostra cultura pretendiamo di piu da noi stessi e molto spesso con fatica ma andiamo avanti.In Sri Lnka terra Buddhista con orgoglio amano ripetere I’m Buddhist ma le 4 nobili verita’ vengono definite sorpassate. Non meditano quasi mai perche’ troppo difficile. Si recano al tempio appendono sacchettini di stoffa colorata pieni di monetine ai rami degli alberi perche’ il Buddha li protegga. Accendono candele, bruciano incensi, portano fiori e si siedono pongono le mani in anjali respirando ad occhi chiusi per un po e depongono ampolle di olii profumati ai piedi del Buddha da cospargersi poi sul corpo dove si manifestasse un dolore fisico dal semplice mal di testa a qualcosa di piu serio perche’ benedetto. Non vanno dal medico e se si curano, lo fanno solo con l’ayurveda. Ricordo un discorso di ajahn chah dove rimproverava i Thailandesi di non andare al monastero, di non meditare e ricordava loro: Se avete tempo di respirare potete anche praticare. Caro Sudhammo credo si tratti della ben nota pigrizia asiatica.
    Si affidano al Buddha perche’ faccia il lavoro al posto loro.
    Con Metta
    Bianca.

  42. Sudhammo scrive:

    Bianca scrive:
    ” …Continuerei ancora a raccontare usanze e rituali orientali ma non sono qua per annoiarvi… ”
    _______________
    sarà… ma mi ero incantato a leggere le tue frasi… a me piace molto -invece- ascoltare usanze diverse da quelle intorno a me… non credo che saresti noiosa; anzi per alcuni versi molto utile per farci assaporare proprio le differenze.
    durante il brevissimo viaggio che ho fatto in thailandia, ho avuto modo anche io di entrare in contatto con un paio di defunti: anche li organizzano una specie di festa, con l’esposizione del defunto per almeno 3 giorni… o più nel caso in cui la persona morta fosse più importante. c’era un grande manifesto fuori la cappella, con il rango, il cognome il nome, l’età, come e verso chi fare donazioni. a fine periodo i monaci benedicono la salma che poi viene avviata al forno per la cremazione. nel frattempo la famiglia e chi interviene restano insieme per condividere il pranzo. qualche giorno dopo la famiglia si reca presso il monastero per ricevere le ceneri del defunto, che vengono conservate dentro casa. a chiang rai, inoltre, ho assistito alla benedizione di diverse urne contenenti le ceneri di personaggi -già morti da tempo- che una intera famiglia aveva in mano e portate li per avere una benedizione da parte dei monaci.
    ogni bene, sudhammo

  43. bianca scrive:

    Ciao a tutti, mi chiamo Ginella e Bianca e’ il mio secondo nome anno 1966. Risiedo a dubai da 12 anni dove lavoro. Che dire, nonostante sia una citta’ a maggioranza sunnita e’ comunque regolata dalla sharia in tutto e x tutto e i Buddhisti qua non sono proprio considerati. Pensate, ci sono 3 grandi chiese ma il progetto x la costruzione di un tempio non e’ mai stata approvata pertanto ho delle evidenti difficolta’ ad esternare e a confrontarmi. Non conosco personalmente nessuno di voi tranne il mio amico jayamano che saluto, ‘toscanaccio’ come me, attendo la prossima estate quando saro’ ad aspettarvi seduta sulla panchina. Ero al monastero il 17|7 x la celebrazione della’asalha puja e vi tornai in agosto in occasione della visita di ajahn sumedho. Proprio dalla newsletter del santacittarama ho appreso della nascita di saddha con felicita’, e un grazie quindi x l’opportunita’ che mi date di avere un altro punto di riferimento importante. Il mio incontro col dhamma e’ avvenuto in un paese di tradizione theravada, sri lanka, un po di tempo fa davanti ad una statua altissima in marmo bianco del beato a picco sul mare. ero una turista che vagava priva di spiritualita’ e molto confusa. una emozione forte percepita fisicamente come un caldo abbraccio, da li la volonta di saperne di piu, il mio primo libro di budddhismo tra le mani in albergo a colombo dove x tutta la notte presi appunti in inglese saltellando qua e la come una gazzella, il riferimento all animale non e’ casuale, riponendolo nel cassetto dove lo avevo trovato poco prima che il mio volo mi riportasse a dubai. iniziai a studiare, a leggere molto dei maestri theravada e il contatto con ajahn chandapalo fu fondamentale. torno ogni anno nell’isola splendente a respirare pace. Nella nostra vita cerchiamo di trascendere dukkha, vivere con l’attenzione al presente qui ed ora, comprendere anicca e le cose cosi come sono ma pensare alla perdita di una persona cara ci rattrista, x i sri lankesi e’ quasi una festa, perche’ si mangia! per 3 giorni la famiglia del defunto deve sostenere le spese per la preparazione del cibo da offrire a tutti gli abitanti del villaggio. Continuerei ancora a raccontare usanze e rituali orientali ma non sono qua per annoiarvi. pratico quotidianamente in una stanza della mia casa davanti ad un piccolo altare dove prendo le energie a me necessarie, meditando, pregando e a volta solo a pensare, riflettere, molto spesso non lo facciamo, noi laici presi nella spirale dei nostri impegni. caro sudhammo il dogma cristiano a pesato molto anche sulla mia esistenza, ho il ricordo indelebile nella mente quando bambina mi portavano alla messa e uscivo di chiesa triste e spaventata, chissa’ una volta nel tentativo dei miei genitori di farmi confessare, la figura del prete? una morsa stretta al cuore. avevo 9 anni. oggi nel mio presente cerco di praticare bene e migliorarmi applicando il dhamma in ogni cosa che faccio, con presenza mentale.vi ringrazio e vi saluto
    con metta
    Bianca!

  44. Marco scrive:

    Mi chiamo Marco, per l’anagrafe, mentre Sonam Gimpa e’ il mio nome Dharmico, Sonam e’ la prima parte del nome del Ven. Ghesce Sonam Cianciub, Gimpa in tibetano significa generosita’.
    Buddhista da una ventina di anni, a memoria credo di ricordare dal 92 / 93 con la guida spirituale del del Ven. Ghesce Sonam Cianciub presso l’Istituto Samantabhadra. Nel Marzo del 2009 lascio’ il corpo e da allora spesso seguo le meditazioni e gli insegnamenti del Ven. Ajahn Chandapalo al Santacittarama. Ho ritrovato la calma, la pace e la serenita’ che mi “trasmettevano” gli insegnamenti ma anche la semplice presenza del Ven. Ghesce Sonam Cianciub.
    Sono rimasto molto legato al Samantabhadra ed al nuovo Maestro Ven. Ghesce Tubthen Dargye.

    Da dieci anni partecipo al lavoro del Comitato Promotore della Rete Buddhista dell’Italia centro meridionale, un progetto che unisce con vari eventi i Centri e le Comunita’ buddhiste che aderiscono alla Rete evidenziando cio’ che le unisce, che sinceramente credo sia molto piu’ di cio’ che le divide, portando i buddhisti ad incontrarsi nella diversita’ delle varie tradizioni, una sinergia che spero possa essere di aiuto ai buddhisti ed al buddhismo. La Rete ha un proprio sito web: http://www.retebuddhista.it/
    Nel corsi di questi anni abbiamo organizzato diversi eventi, i principali rimangono il Vesak (di cui uno organizzato al Monastero Santacittarama) e la meditazione camminata “Passi in Pace”, eventi organizzati a cadenza annuale e patrocinati dall’UBI che in particolare per la meditazione camminata gli ha dedicato un sito web: http://www.passinpace.it/

    Attualmente gestisco il sito dell’Istituto Samantabhadra e della Rete buddhista.

    Grazie per avermi reso partecipe di questo bellissimo progetto.

    Auguro ogni bene a tutti voi.

    Nel Dharma.

    Marco

  45. Claudio scrive:

    Mi chiamo Claudio, risiedo nel comune di Fara in Sabina, ed è per me una fortuna non essere poi così lontani dal monastero di Frasso, anche se negli ultimi tempi non sono stato un assiduo frequentatore.
    Dopo i confusi e turbolenti momenti giovanili che hanno tormentato il mio percorso spirituale, trovai finalmente la quiete nella frequentazione dei corsi di meditazione presso l’A.ME.CO con quella meravigliosa guida che è Corrado Pensa. Poi mentre un giorno tornavo da Rieti verso casa, decisi, d’istinto e senza premeditazione, svoltare in direzione di Frasso Sabino alla ricerca di quel monastero chiamato Santacittarama. Il luogo ameno, la quiete, la serenità, la positività percepita, lo sguardo profondo e il sorriso gioioso di quel “lungo monaco” che si presentò come Chandapalo hanno fatto tutto il resto. Poi lo studio, la lettura, la conoscenza, la pratica……e questa panchina, dove mi siedo con immensa gioia….. accanto a degli amici…..per ascoltare.

    Con i più bei pensieri di Metta a tutti Voi
    Claudio

  46. Jayamano scrive:

    metta a tutti voi
    Jayamano

  47. Sudhammo scrive:

    Caro Claudio,
    hai avuto parole buone verso di me e te ne ringrazio.
    Presentati anche a tutti gli altri partecipanti al blog che non hanno avuto ancora la fortuna di condividere con te il tuo trascorso… il tuo ricco trascorso…
    Il gruppo è già abbastanza numeroso… crescerà ancora… e spero che sarà piacevole dialogare.
    Ogni bene, Sudhammo

  48. Claudio scrive:

    Spesso mi hai preso per mano e ho avuto la gioia e la fortuna di percorrerne qualche tratto insieme. Per me momenti importanti e determinanti del cammino
    Ti tenderò ancora la mano….
    Con Affetto Claudio

  49. Sudhammo scrive:

    Sudhammo è il mio nome dharmico che mi ha proposto Ajahn Chandapalo lo scorso anno in occasione di Katina: significa “Buon Dharma”. Mi è piaciuto subito e cmq avrei accettato qualsiasi nome mi avesse proposto, senza rifletterci sopra.
    Nella vita quotidiana sono Osvaldo, classe 1956.
    Mi sono avvicinato alla meditazione fin da ragazzo, anche se non ho mai ricevuto educazione dai genitori in questo senso, anzi… Avevo circa 17-18 anni e iniziai la Meditazione Trascendentale di Maharishi. Recitare il “mio” mantra, per un paio di volte al giorno per 20-30 minuti. Non avevo un maestro o un insegnamento particolare da seguire. Durò poco per due motivi: mancava un “sentiero” da seguire e la pratica cozzava con l’impostazione quasi bigotta e ipocrita dell’educazione cattolica che avevo ricevuto: i miei genitori, poi, mi imposero di smettere, altrimenti la porta di casa mi si sarebbe chiusa alle mie spalle con me fuori. Desistetti, ma…
    Passò lungo tempo, ma la mia mente puntava sempre lì, anche se senza troppa convinzione.
    La svolta c’è stata circa 17 anni fa: dopo un breve riavvicinamento al Cattolicesimo, alla ricerca del divino che è in me, trovai ancora una certa delusione, sia nei riti che nella fede assoluta per tanti dogmi che non mi aggiungevano nulla alla mia crescita.
    Passando davanti ad una edicola vidi la il mensile La Critica Sociologica: aveva in copertina la foto BN di Ajahn Thanavaro, sulla salita del monastero di Sezze. Lo comprai; lo lessi con molta attenzione, perchè parlava di molte discipline, quasi a metterle a confronto.
    Da lì, dopo un paio di telefonate, riuscii ad avere un colloquio privato con Vincenzo PIGA a casa sua: che emozione indimenticabile. Solo dopo capii la fortuna che avevo avuto.
    Mi consigliò di scegliere un bravo “Maestro” specie all’inizio: mi indicò Corrado PENSA e la sua associazione A.ME.CO.
    Partii sparato la sera del primo incontro: dovevo entrare anche se fuori c’era una ressa di almeno 300 persone… ed io ero quasi in coda. Ma qualcosa mi aiutò ad entrare, quasi come se qualcuno mi spingesse dietro, mi si aprì un corridoio tra la folla davanti a me ed entrai… Ero DENTRO!
    Trascorsi 4 anni con Corrado, con i suoi ritiri, con i suoi martedì sera.
    E poi, trovai “quel Maestro e quel Sentiero” che cercavo, che mi potesse tracciare quel cammino interiore che ho sempre cercato fin da ragazzo. Non fu semplice all’inizio: mi sentivo un nuotatore che cercava di risalire la corrente del fiume che scorre verso valle. Per alcuni versi mi sentivo “diverso”, ma la forte fiducia mi fu di fondamentale aiuto.
    L’Ottuplice Sentiero mi si presentò davanti nella sua semplicità, ma anche nella sua forza.
    Avevo trovato la strada… la mia strada…
    E adesso mi sento in cammino…

    Ogni bene, Sudhammo

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