Dall’intensivo con Fred Von Allmen
(maggio 1997)
Normalmente si inizia un intensivo con la “presa di rifugio”; questo ha a che fare con la direzione scelta per la propria vita, in particolare con la scelta di vita spirituale.
E’ una chiarificazione su “che cosa è che può essere scelto come affidabile” in questo mondo inaffidabile.
Solo quando ci rendiamo conto di quanta sofferenza è creata in noi stessi e nel mondo allora possiamo sentirci motivati a cercare una via d’uscita.
Quello che stiamo cercando è appunto un rifugio dalla sofferenza: in un certo senso possiamo dire che siamo un “popolo di rifugiati”.
I profughi sono persone che non si trovano bene nella zona dove vivono e cercano una zona piu’ sicura; prima di prendere rifugio, la nostra chiarificazione avra’ a che fare con questo movimento verso una zona piu’ sicura, piu’ protetta.
Tradizionalmente il rifugio si dice essere il Buddha, il Dhamma e il Sangha.
Prendere rifugio nel Buddha significa svegliarsi dalle illusioni e dalla confusione, insieme ad un atteggiamento di gentilezza e di compassione con le quali andare incontro a noi stessi e al mondo.
Prendere rifugio nel Dhamma significa che l’universo si svolge secondo leggi e noi ci affidiamo al modo in cui queste regolano l’universo. Cio’ significa che cambia l’atteggiamento rispetto alle cose della natura, nel senso che comprendiamo che sono veramente come sono e non come vorremmo che fossero: comprenderlo genera un vivere in armonia. Il mezzo che ci conduce verso l’armonia è la pratica che da un lato significa “visione chiara” e dall’altro è “compassione”.
Prendere rifugio nel Sangha significa stare insieme a quelle persone che condividono queso sentiero. Significa che abbiamo fiducia negli altri. E’ un sostegno importante gli uni verso gli altri. E’ anche un prendere a modello coloro che sono andati molto lontano lungo il sentiero, quindi prendere rifugio in coloro che hanno realizzato la saggezza e la compassione.
La gentilezza, la saggezza, la compassione sono esse stesse il rifugio.
Questo ho ascoltato dal Maestro Fred Von Allmen
Ogni bene, Sudhammo