Vediamo, comunque, qualche definizione e descrizione del Nibbana come la si trova nei testi pali originali.
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“E’ la cessazione completa di questa “sete” (tanha), l’abbandonarla, il rinunciarci, la liberazione, il distaccarsene”.
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“E’ calmare tutto quello che è condizionato, abbandonare tutte le contaminazioni, l’estinzione della sete, il distacco, la cessazione, il Nibbana”.
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“Bhikkhu, che cosa è l’Assoluto, l’Incondizionato? E’, bhikkhu, l’estinzione del desiderio, l’estinzione dell’odio, l’estinzione dell’illusione. Questo è chiamato l’Assoluto”.
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“O Radha, l’estinzione della sete è il Nibbana”.
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“Bhikkhu, qualunque siano le cose condizionate o incondizionate, fra queste, il distacco è la più grande. Ossia la libertà dalla vanità, la distruzione della sete, lo sradicare l’attaccamento, il tagliar via la continuità, l’estinzione della sete, il distacco, la cessazione, il Nibbana”.
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“L’abbandono e la distruzione del desiderio e dell’avidità per i cinque aggregati dell’Attaccamento: questa è la cessazione del dukkha”.
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“La cessazione della continuità e del divenire è il Nibbana”.
La risposta di Sariputta, il più eminente discepolo del Buddha alla domanda diretta “Che cosa è il Nibbana?” postagli da un Paribbajaka, è identica alla definizione data dallo syesso Buddha, come riportate sopra.
Parlando del Nibbana il Buddha dice:
“Bhikkhu, esiste il non-nato, il non-divenuto, l’incondizionato, il non-composto. Se non ci fosse un non-nato, un non-divenuto, l’incondizionato, il non-composto allora non ci sarebbe una via di fuga dal nato, da ciò che diviene, da ciò che è condizionato, e da ciò che è composto. Poiché c’è il non-nato, il non-divenuto, l’incondizionato, il non-composto, c’è una possibilità di emancipazione per il nato, il divenuto, il condizionato, e il composto”.
“Qui i quattro elementi della solidità, della fluidità, del calore e del movimento non hanno posto: le nozioni di lunghezza e di larghezza, di sottile e di grossolano, di bene e di male, di norme e di forma, sono interamente distrutte; non c’è questo mondo nè un altro, nè un venire nè un andare, nè un rimanere, nè una morte nè una rinascita, nè gli oggetti dei sensi: tutto questo non vi si può trovare”.
tratto dal libro “L’insegnamento del Buddha” di Walpola Rahula
Ogni bene, Sudhammo
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