La Compassione: adesso tocca a me…

Dalle labbra di Corrado Pensa ho ascoltato questa frase:

“Dovremmo riflettere su quanto sia raro e prezioso nascere come esser umani nell’ampio schema cosmologico e quanto, da esseri umani, sia raro e prezioso sperimentare proprio la giusta miscela di piacere e dolore per intraprendere una profonda ricerca spirituale.”

Questa esistenza, della quale abbiamo consapevolezza, è preziosa: è una occasione che non possiamo lasciar cadere per sviluppare la ricerca della compassione che è dentro di noi.

Chissà dove, chissà quando, chissà come, chissà perchè ritorneremo ad avere la stessa consapevolezza – magari accresciuta – che potremo vivere l’epatia emozionale che ci vede sporti verso gli altri, partecipi della loro vita, delle loro ansie, dei loro problemi.

Pronti ad essere per loro un conforto tangibile.

Ogni bene, Osvaldo Sudhammo

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14 risposte a La Compassione: adesso tocca a me…

  1. Nimmala scrive:

    Ciao sister! In questo giorno doloroso. In cui la vita, a partire dall’infanzia ci passa davanti come un film, di quelli brutti che non vorremmo mai vedere. La tua forza di oggi e’ quella innata in te di sempre, il motore che ti ha fatto vincere molte battaglie. Un esistenza in cui hai dato molto e ricevuto troppo poco. Sono con te e abbraccio la tua compassione verso tutti loro. Uno stato che ti eleva, che ti ha fatto trascendere i vincoli’emotivi, le prese di posizione lasciando andare la rabbia, le cattiverie subite per quello che sono state.
    A te Nikita con infinito affetto di metta
    Bianca nimmala

  2. Claudio2 scrive:

    ciao!
    intendevo che vivere la sofferenza anche se altrui se non vissuta consapevolmente può essere disturbante, certo si può essere infermiere anche fregandosene della sofferenza

  3. Nimmala scrive:

    Ps: credo che niente renda piu vulnerabili, deboli ed impauriti come trovarsi di fronte alla malattia!
    Metta
    Bianca nimmala

  4. Nimmala scrive:

    Claudio, credo che fare l’infermiere abbia anche un altro aspetto. Ti rapporti ogni giorno con essa, rendendola forse piu tollerabile. Sostenendo con il tuo operato, e anche dando conforto, con parole adeguate che vorremmo ci fossero rivolte quando si e’ vulnerabili, da una battuta simpatica, strappando un sorriso, magari. Non e’ come svuotare il caricatore di una pistola ma daltronde di lavoro si tratta, tuti quanti dobbiamo campare.
    Metta a te metta a tutti voi
    Bianca nimmala

  5. Claudio2 scrive:

    ciao!
    nimmala a roma hanno il problema dei stormi di storni eh!eh! nuvole nere variformi che la sera all’imbrunire allietano la vista ma non le macchine dei residenti …anche lì usano non i falchi ma il verso dello stesso (così mi dicono non abito a roma da anni), riguardo ai lavori non favorevoli (macellaio becchino soldato) non so, sono lavori , a parte il soldato riguardo al quale c’è un difficile discorso a parte, socialmente utili e sinceramente non vedo alternative, forse più che il lavoro di per se e come lo si affronta, allora anche l’infermiere che “vive” con la sofferenza dovrebbe essere inteso ugualmente sfavorevole …

  6. Nimmala scrive:

    Come accade qua, nella citta’ in cui vivo. Nota al mondo come la capitale dell’opulenza con gigantesche costruzioni da centinaia di piani, realizzate con vetrare e metalli pregiati dove ogni mattina per mantenerle splendinde tirano su con delle imbragature improvvisate dei ragazzi indiani. Un fatto sconvolgente, cosi lo definisce il governo e i suoi regnanti, ha colpito quello che e’ l’esempio di pulizia, ordine, e lusso. I piccioni si sono impadroniti della citta, sporcandola. Qua esiste la cultura dei falchi ritenuti animali pregiati, e una curiosita’ se vi capitasse un giorno di volare su un volo emirates prima classe, vedrete il seat acquistato apposta per il falco con la testolina coperta dallla maschera, seduto accanto al suo proprietario. Una amica assistente di volo un giorno se lo ritrovo’ smascherato e furioso nell office dove si scaldano i pasti. Mi ricongiungo alla esilarante trovata, i falchi da quando i piccioni sono aumentati, hanno trovato un nuovo impiego. Quello di spaventarli a morte lanciati in picchiata sugli stormi che svolazzano sereni in cielo. Quando sono fortunati riescono a scappare e quando va male davvero, colpiti al collo e uccisi. Tutto questo viene gestito da un gentleman inglese, pagato profumatamente.
    Con metta
    Bianca nimmala

  7. Sudhammo scrive:

    L’ASSASSINO
    =========

    claudio,
    più che capire la sofferenza dell’assassino, tenderei a sottolineare che bisogna capire “l’assassino” come persona, che potrebbe avere della sofferenza oppure esserne inconsapevole.
    capire, amare, nutrire compassione verso colui che ha operato e opera il male verso i suoi simili e in senso più ampio verso tutti gli esseri viventi, animali compresi.
    provo un grande senso di compassione verso un collega, un caro collega, che nella sua giovinezza, avendo bisogno di lavorare, aveva trovato un lavoro come macellaio di suini. il suo compito era di tirare un colpo di pistola alle bestie destinate al macello. mi raccontava che avrà tirato migliaia e migliaia di colpi… dice che sicuramente sarà dannato per i prossimi migliaia di anni.
    così come provo compassione per coloro che lavorano nell’esercito o per l’esercito… che contribuiscono agli assassini, armando la mano di qualcuno che tirerà un grilletto.

    comprendere e condividere la sofferenza di queste persone arriva un attimo dopo: l’attimo prima è amare compassionevolmente chi toglie la vita ad altri esseri, in modo da essere un aiuto per fargli comprendere compassionevolmente quanto hanno fatto, il valore di ciò che hanno tolto.

    ogni bene, osvaldo sudhammo

  8. Nimmala scrive:

    Si sudhammo, la compassione e’ proprio questo. Poche parole “inutili” ma presenza. Il sollievo si dona forse in parte, ma si riceve senza dubbio indietro in quello stesso istante di fatto. Non c’e egoismo. Condividendo cio’ che e’ la sofferenza di tutti, perche’ un giorno i riflettori di dukka possono puntarsi anche su di noi, e in alcuni casi lo sono gia’!
    Con metta
    Bianca nimmala

  9. Claudio2 scrive:

    compassione è capire la sofferenza dell’assassino… che nella sua inconsapevolezza si danna ad un’esistenza di dolore

  10. Sudhammo scrive:

    FARSI COMPARTECIPE…
    ================

    la compassione è farsi compartecipe delle sofferenze altrui, farsi compartecipre delle sua ansie, delle sue paure, della sua sofferenza che sia materiale o fisica o psichica.

    molte volte non ha neanche bisogno di parole, ma di fatti, di gesti, anche semplici…
    come trascorrere qualche ora insieme ai nostri genitori anziani, solo per compagnia…
    ascoltare le loro ansie e angosce per quel pezzetto di futuro che hanno davanti…
    molte volte non ha neanche bisogno che -falsamente- li solleviamo dicendo frasi che non hanno un senso logico di fronte a situazioni di malattie, infermità, preoccupazioni.
    molte volte basta la sola presenza fisica, il far sentire il proprio respiro, il proprio alitare affannoso rispetto al loro flebile respiro…

    compassione è spendere un intero pomeriggio accanto a qualcuno che deve stare dentro un letto in un ospedale… senza sbuffamenti o sguardi all’orologio… “oggi sono qui per te, xkè questo voglio…”

    quanti altri esempi… esempi di vita spicciola…

    ogni bene, osvaldo sudhammo

  11. Claudio2 scrive:

    ciao da una parte non si può che condividere quanto detto da corrado dall’altra non mi sento di condividere quel raro e prezioso , a santacittarama ho sentito parlare anche di fortuna e a me è balzato agli “occhi” che si tratta semplicemente di kamma, per quanto riguarda la pratica della compassione ho scritto in qualche post perso nel blog che questa è insita nel nostro “dna” ma offuscata dall’ego

  12. Nimmala scrive:

    Hai ascoltato da Corrado Pensa! Tu hai saputo riportarlo su carta e renderlo pubblico condividendolo con noi.
    Con metta
    Bianca nimmala

  13. Sudhammo scrive:

    DARE A CESARE CI0′ CHE E’ DI CESARE
    =========================

    bianca nimmala,
    come avrai letto, lo scritto non è mio, ma ho ascoltato ciò dalla bocca di corrado pensa.
    averlo incontrato, conosciuto e frequentato è stata -per me- una grande fortuna: una persona che semplicemente sentendo il timbro della sua voce e lo scorrere delle parole infonde quella pacatezza e agiatezza nelle cose della vita che ha un valore unico.

    ogni bene, osvaldo sudhammo

  14. Nimmala scrive:

    Caro sudhammo, amico mio, questo e’ cio’ che amo leggere. Tutto chiaramente descritto con sapienza e tanto amore. Le tue parole uniscono i pensieri e i sentimenti per noi stessi e per gli altri. Quindi la mente e il cuore. Tu mi conosci bene, e sai che cosa ho compreso? che se molto spesso mi carico eccessivamente delle soffernze altrui, manifesto un aspetto di karuna. Ti rigrazio per questa lettura dolce che ha dato un significato speciale a questa giornata.
    La saggezza scorre dalla compassione e la compassione scorre dalla saggezza.
    Con affetto di metta
    Bianca nimmala

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