LUNA PIENA — domenica 23 giugno — da Ajahn Munindo
Intrinsecamente sicuro
Quando i saggi dimorano
nella contemplazione
della natura impermanente
del corpo e della mente
e di tutta l’esistenza condizionata
provano gioia e contentezza
penetrando fino a ciò
che è intrinsecamente sicuro.
Dhammapada strofa 374
Tutti gli insegnamenti del Buddha indirizzano a ciò che è immutabile, che non muore, che è intrinsecamente soddisfacente.
Ci soffermiamo nella contemplazione della natura che muta, che muore, della natura insoddisfacente dell’esistenza condizionata per risvegliarci dal sogno in cui viviamo.
Nel nostro mondo di sogno crediamo che attaccarci alle cose come se fossero fondamentali ci renderà felici.
Il Buddha con il suo immediato accesso alla realtà incondizionata sapeva che aggrapparsi a qualsiasi aspetto della realtà condizionata è una via diretta alla delusione. E non lo insegnò perché creassimo una filosofia su come ogni cosa sia inaffidabile e deplorevole. Viveva in questo mondo come noi ma non soffriva e non si soffermava su quanto tutto questo sia triste.
La vita può sembrare triste e deplorevole fin tanto che ci identifichiamo con il corpo-mente.
L’identità del Buddha era indefinibile perché non si aggrappava a niente e la sua felicità era incrollabile perché non dipendeva da nulla.
Con Metta
Bhikkhu Munindo
(Ringraziamenti a Chandra per la traduzione)