LUNA NUOVA – mercoledì 4 settembre – da Ajahn Munindo
Perdono
La mente custodita e sorvegliata
fa sentire a casa.
Per quanto elusiva, sottile e difficile
da afferrare, chi è all’erta
dovrebbe custodire e sorvegliare la mente.
Dhammapada strofa 36
Quando custodiamo il nostro cuore-mente, coltiviamo la luce interiore. Quando la luce nel nostro mondo esterno è tenue, siamo portati a sbagliarci riguardo alle cose. Magari scambiamo un pezzo di corda per un serpente e scappiamo presi da un panico assolutamente non necessario.
Allo stesso modo, la mancanza di luce interiore ci spinge a reagire in modi folli, distruggendo il naturale senso di agio del nostro cuore. Non vedendo con chiarezza gli stati della mente, reagiamo e rendiamo peggiori le cose.
Per esempio, forse ci sentiamo feriti per qualcosa successa anni fa e da allora continuiamo a rimuginare sull’amarezza perché non vediamo la verità della nostra reazione. Il perdono non è una virtù sintetica da passare sui nostri lividi. Anche se il ricordo di quello che è accaduto rimane, possiamo sempre scegliere se investire o meno il ricordo di risentimento. Questa pratica è sottile e difficile da capire ma vale il nostro sforzo.
Con Metta,
Bhikkhu Munindo
(Ringraziamenti a Chandra per la traduzione)