Il silenzio e’ d’oro, la parola e’ d’argento.
Cio’ puo’ significare che stare in silenzio potrebbe essere piu’ proficuo, piu’ conveniente; ma quando ci troviamo in presenza di altre persone lo scambio e’ inevitabile.
Il buon senso ci dovrebbe aiutare.
Rompi il silenzio solo se devi dire una cosa piu’ importante del silenzio.
Se e’ vero che la meditazione in silenzio ci fa vivere l’esperienza nella nostra solitudine, e’ altrettanto vero che la meditazione della parola ci fa vivere l’esperienza del nostro rapporto con gli altri.
Porre l’attenzione al respiro quando siamo nel silenzio della meditazione formale ha una la corrispondenza con il porre l’attenzione alla parola quando siamo in dialogo con altri, utilizzando la meditazione in azione.
La parola e’ potente: tramite cio’ che diciamo, come lo diciamo, il perche’ lo diciamo e quando lo diciamo trasmettiamo sensazioni, emozioni al nostro interlocutore. La nostra parola deve rispecchiare il giusto concetto, nel giusto modo, con le giuste parole e la giusta espressione,
Molte volte ci siamo soffermati a parlare con persone che avevano una calma e tranquillita’ nell’esporre i loro concetti che ci faceva stare bene: e’ un segnale preciso che esistono delle potenzialita’; queste possono essere sfruttate e farle proprie. Sei sulla stessa lunghezza d’onda.
La parola puo’ essere:
- falsa e il suo opposto e’ veritiera;
- odiosa e il suo opposto e’ armonica;
- aspra e il suo opposto e’ gentile;
- oziosa e il suo opposto e’ costruttiva.
La parola falsa e’ in contraddizione con l’atteggiamento mentale meditante: facciamo esperienza del “cosi’ come e’” attraverso il respiro e poi ci perdiamo dietro a errati concetti, nelle falsita’, nelle bugie.
La parola falsa ci fa vivere nell’intrigo, che indubbiamente dura poco: alla fine ne usciamo svuotati, delusi di noi stessi, con l’animo ferito di aver dato un dispiacere a noi stessi oltre che al nostro interlocutore.
La parola veritiera e’ una. Non cadra’ mai in contraddizione perche’ la verita’ e’ una sola: anche se dovesse nascere dell’incomprensione, la parola vera ci aiutera’ a superare l’ostacolo con un chiarimento spiegando il malinteso. La parola vera non ha paura di dire “non lo so”: e’ meglio un “non lo so” vero che una falsita’ ben costruita. Il nostro interlocutore avra’ piu’ rispetto del “non lo so” piuttosto che delle nostre menzogne. Anche in noi nascera’ una fiducia personale che non porra’ limiti nel dialogo con chiunque.
La parola odiosa nasce con i concetti di odio, inimicizia, disunione, disarmonia verso qualcuno o qualcosa. Osservandola ci accorgiamo che ci chiude gli occhi e ci riempie di rabbia come se quest’ultima fosse stata repressa per un secolo.
La parola armonica ci fa sentire in sintonia con gli altri, con le cose che ci circondano; anche se ci sentiamo piccoli ci sentiamo facenti parte del tutto. La parola armonica e’ quella che costruisce, che vede positivo anche dentro le esperienze negative che la vita ci pone davanti.
La parola aspra nasce e nasconde in se tutto il nostro “attaccamento”, nonche’ una buona dose di IO che ancora padroneggia. Sentirsi sminuiti, offesi e’ sintomo di attaccamento ai nostri concetti mentali costruiti intorno ai quali abbiamo messo una spessa scorza. Se qualcuno provasse a sfondare la scorza l’IO sarebbe pronto a ribattere colpo su colpo, ricacciando l’interlocutore sulla sua difensiva con una frase “acida”.
La parola gentile e’ gentile per definizione; non sa nemmeno di essere gentile in quanto lo e’ gratuitamente, piena di amore che non pretende nulla in cambio. La parola gentile si compenetra nella sofferenza propria e in quella altrui emanando chiarezza, conforto, amore, gioia. La parola gentile e’ lo specchio della mente gentile, non giudicante.
La parola oziosa e’ quella dello scontento, di quello che parla per il gusto di emettere fiato, senza stare a badare alle parole, ai concetti, senza badare se le sue parole possono risultare offensive, denigratrici, manchevoli di rispetto, non accettanti, qualunquiste. La parola oziosa e’ perdere il tempo senza rendersi conto che e’ adesso il momento piu’ importante: e’ un suono distorto e stonato in mezzo ad un concerto.
La parola costruttiva e’ ricercata, indirizzante, confortante, amorevole. E’ propria degli “amici”: potrebbe sembrare a volte dura o spiacevole, ma se proviene da un buon amico, allora e’ il massimo del costruttivo: sta a noi coglierla e accendere la consapevolezza della parola ascoltata. La parola costruttiva non e’ bagaglio di tutti; molto dipende dagli interlocutori e dal loro modo di rapportarsi. In alcune circostanze, da una parola oziosa potrebbero scaturire concetti costruttivi impensati; questo e’ dipendenza della sensibilita’, del feeling degli interlocutori in quel momento. Cosi’ come da una parola costruttiva, se fatta nel momento non opportuno, potrebbero venire concetti oziosi.
Dal momento che decidiamo di astenerci dall’uso delle forme di linguaggio sbagliate e pericolose, dobbiamo dire la verita’, impiegando parole amichevoli e benevole, gentili e piacevoli, che abbiano senso e siano utili.
Non dovremmo parlare senza essere attenti a quel che si dice: inoltre un discorso si dovra’ fare nel luogo giusto al momento giusto.
Se non si ha nulla da dire, si deve rimanere in un “nobile silenzio”.
Questo ho ascoltato dal Maestro Corrado Pensa
Ogni bene, Osvaldo sudhammo