La capacità di stare con ciò che è piacevole non richiede meno training della capacità di stare con il disagio.
Abbiamo l’impressione di saperlo fare, anzi spesso pensiamo di esserci portati; in realtà dovremmo rivedere questa condizione, e cioè se veramente sappiamo vivere nel piacevole.
Indubbiamente inseguiamo il piacevole, ma inseguirlo è diverso dall’avere la capacità di essere presenti nell’esperienza piacevole silenziosamente, trasparente, permeabile, ferma.
Così come abbiamo imparato a praticare con il disagio, simmetricamente, allo stesso modo, impariamo che la cosa importante è veder come, di fatto, ci impediamo di stare con l’esperienza piacevole.
Arriva l’esperienza piacevole e nei suoi confronti ci accorgiamo che…
- c’è la possessività,
- c’è l’attaccamento,
- c’è la paura che finisca,
- c’è l’avidità di averne di più che può essere più forte della stessa esperienza, e
- c’è la proliferazione mentale, un commento intorno alla stessa esperienza.
Questo ho ascoltato dal Maestro Corrado Pensa
Ogni bene, Osvaldo Sudhammo