Introduzione

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Il Sutra Anapanasati, o Sutra sulla Piena Consapevolezza del Respiro*, tratta dei sedici esercizi per la pratica della respirazione cosciente.

È un sutra fondamentale e di grande bellezza.

Esistono molti sutra importanti, ma avvicinarsi ad essi senza aver prima studiato il Sutra Anapanasati è come tentare di salire in cima ad una montagna senza l’aiuto di un sentiero già tracciato.

La diffusione di questo sutra in Vietnam è iniziata nel I secolo dopo Cristo, ma il primo commento, opera del maestro Tang Hoi, risale al III secolo ed è in cinese. Dell’Anapanasati, infatti, esistono diverse versioni nel Canone cinese, ad esempio nel Samyukta Agama, oltre alla versione del Canone pali, contenuta nel Majjhima Nikaya. Purtroppo il testo cinese, intitolato “Il Grande Sutra sul Respiro”, non è chiaro quanto il sutra corrispondente in pali, anche se, ad un attento confronto, dopo oltre 2.500 anni, le differenti traduzioni appaiono sovrapponibili per circa il 90 per cento.

E questo è meraviglioso.

Tuttavia i sedici esercizi esposti nel Canone Pali sono molto più efficaci. Per questa ragione ho tradotto in vietnamita e in inglese quest’ultima versione. Il metodo della presenza mentale attraverso il respiro consente di raggiungere visione profonda e liberazione.

Sono certo che il Buddha stesso, anche dopo aver raggiunto l’illuminazione, ha continuato a seguire il proprio respiro in consapevolezza. Respirare in consapevolezza significa essere sempre padroni di se stessi, essere il conducente della propria automobile, sapere come prendersi cura di sé in modo stupendo. Anche se diventerete dei Buddha dovrete continuare a nutrire con cura corpo e mente.

I sedici esercizi si possono suddividere in quattro gruppi:

  • i primi quattro sono focalizzati sul corpo;
  • i secondi quattro sulle sensazioni, da intendersi come una formazione mentale;
  • i successivi quattro sulla mente, che equivale ad altre quarantanove formazioni mentali;
  • gli ultimi quattro sono focalizzati sui fenomeni, ovvero le percezioni, la cinquantunesima formazione mentale.

In questo senso è possibile tracciare un parallelo con il Sutra sui Quattro Fondamenti della Presenza Mentale, che ci invita a mettere in pratica la contemplazione del corpo, delle sensazioni, della mente e degli oggetti della mente.

 

 

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