Il saggio
Il silenzio non esprime profondità
se resti ignorante e non coltivato.
Come avesse una bilancia in mano
l’assennato soppesa le cose
salutari e non salutari
e arriva a conoscere
sia il mondo interiore che quello esterno.
Perciò l’assennato è detto saggio.
Dhammapada strofe 268-269
Quando dobbiamo affrontare un dilemma, quando semplicemente non sappiamo cosa fare, è importante riconoscere
Sembra così ovvio che si dà per scontato. Ma se rallentiamo e veramente osserviamo con attenzione l’impulso della nostra attività mentale, riusciamo a sostare in una consapevolezza schietta e limpida dello stato del ‘non sapere’? O forse siamo per lo più intrappolati nel desiderio di sentirci sicuri?
Ci piace sentirci certi e tendiamo ad allontanare le sensazioni di incertezza.
Chi ha una consapevolezza ben allenata è capace di considerare molti diversi aspetti di una situazione. Non si limita a reagire all’incertezza sulla base di una preferenza condizionata.
Con Metta,
Bhikkhu Munindo
(Ringraziamenti a Chandra per la traduzione)