Il perfetto equilibrio
È giusto essere disciplinati nel corpo.
È giusto essere disciplinati nella parola.
È giusto essere disciplinati nella mente.
È giusto essere disciplinati in tutto.
Il rinunciante che disciplina ogni suo aspetto
realizza la libertà dalla sofferenza.
Dhammapada strofa 361
Nel suo primo insegnamento, La Messa in Moto della Ruota della Legge, il Buddha parlò dei limiti conseguenti all’essere intrappolati dalla tendenza al ‘mi piace non mi piace’. Proseguì poi spiegando i profondi benefici derivati dalla coltivazione della Via di Mezzo, la prospettiva del perfetto equilibrio.
Finché non ci accorgiamo come perderci in stati d’animo piacevoli significhi inevitabilmente perdersi anche negli stati d’animo spiacevoli, rischiamo di fare della vita una battaglia senza fine. Questa lotta apparentemente incessante è il diretto risultato del non apprezzare il potere della moderazione saggia.
Indulgere nel mi piace e nel non mi piace non è l’unica opzione. Se addestriamo l’attenzione a osservare abilmente questi movimenti della mente che chiamiamo ‘attrazione e repulsione’, possiamo scoprire una prospettiva del tutto diversa. E questa prospettiva non diminuisce affatto la capacità di sperimentare le naturali gioie e dispiaceri della vita; proprio l’opposto.
L’attenzione ben addestrata ha il potere di liberarci dalla paura di restare smarriti e confusi dalle vicissitudini della vita. La moderazione accorta ci fornisce quello di cui abbiamo bisogno per trasformare le battaglie in saggezza.
Con Metta,
Bhikkhu Munindo
(Ringraziamenti a Chandra per la traduzione)